LA BALLATA DELL’AGNELLO TRISTE

Dopo un giorno di lavoro sono a casa e dico poco nel camino accendo il fuoco mentre fuori fa già scuro In inverno il sole cala quando il giorno ancora vive punge il freddo e ben distanti siam dalle giornate estive La mia casa è come me le sue pietre sono antiche sanno dare quel calore  che pervade mente e cuore Miro gli angoli in penombra il camino è sufficiente non è luce ma chiarore che diffonde nell’ambiente Siedo lì dinanzi al fuoco nella quiete mi riposo la mia pipa vecchia amica verso il vino nel bicchiere Cose semplici d’intorno nel tramonto muore il giorno mentre attorno tutto tace la penombra a me sai piace Son momenti da gustare e mi viene da pensare a quel mondo forsennato dove tutto è dilatato che ha smarrito il sentimento dove non sei mai contento e non so esattamente cos’è storto, dove ho torto Butto giù ancora un sorso ed un fremito mi assale giunge forte convinzione che la vita è troppo bella Perchè poi noi la sprechiamo in quel modo tanto strano che conviene lavorare affinchè sia tutto nuovo buono, dolce e più pulito viva quelli che han capito che la vita va goduta e non solo combattuta e lo sguardo mi si posa su quel povero agnellino rosolato a fuoco lento con un pò di rosmarino
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